Tre passi per accelerare la ripresa a Verona


Di tre cose abbiamo bisogno a Verona e in Italia per avviare, in maniera definitiva, la ripresa economica: maggiore produttività, aumento dei salari e riduzione della pressione fiscale sugli stipendi. Per raggiungere questi obiettivi serve però utilizzare strumenti idonei.

Per questo concordo con le dichiarazioni rilasciate dal Presidente Bolla, in merito ai patti territoriali, impraticabili in terra scaligera per disomogeneità e diversificazione della produzione. I contratti territoriali possono andar ancora bene in quelle provincie a produzione tipica, come Treviso per il legno, o alcune zone del veneziano per il calzaturiero o per la chimica. Ma a Verona, provincia che ha varie produzioni, cosa che ci ha permesso di resistere meglio delle altre provincie Venete alla crisi, non ritengo che i contratti territoriali possano essere strumenti utili per raggiungere uno dei tre obbiettivi indicati.

Le imprese che hanno dimostrato e dimostrano di resistere alla crisi e che anzi segnano una ripresa positiva anche in campo occupazionale sono quelle che non hanno mai smesso d’investire nella ricerca e nell’innovazione, coinvolgendo il personale, responsabilizzandolo e legando i risultati produttivi ad un beneficio salariale.

Per questo serve una contrattazione aziendale che nel tener conto delle specificità  dell’impresa individui strumenti premianti e motivazionali per i dipendenti. Tra gli addetti ai lavori, si chiama contrattazione di secondo livello. Il passo è breve, quasi conseguente, nell’avviare dei processi virtuosi che vedano coinvolti e partecipi i lavoratori nelle scelte dell’impresa. Partecipazione e redistribuzione degli utili proporzionati ai risultati raggiunti.

C’è un settore non marginale del quale, in un rapporto di fiducia reciproca, associazioni d’imprese e organizzazioni sindacali devono farsi carico: le imprese non sindacalizzate e senza copertura del secondo livello contrattuale. Per queste servirà attuare la piena applicazione dell’adesione agli enti bilaterali e modalità contrattuali aziendali idonee a raggiungere risultati produttivi e salariali.

Sono convinto che la determinazione del presidente di Confindustria Verona, Andrea Bolla nel rinnovare le relazioni industriali possano permettere alla nostra provincia di sottoscrivere un patto avente per obiettivi la produzione, i miglioramenti salariali e un richiamo forte per la riduzione della pressione fiscale. Sono convinto, inoltre, che sarà possibile individuare un percorso condiviso perché vi sia anche una ripresa occupazionale, attraverso accordi che possano prevedere un salario d’ingresso per i neo assunti a tempo indeterminato. Se c’è una cosa che  sicuramente non ci manca è il lavoro che abbiamo davanti.

Massimo Castellani
Segretario generale Cisl Verona


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