Le famiglie veronesi soffrono ancora la crisi


Dall’inizio della crisi di numeri ne sono stati dati molti. E da qualunque parte li si prenda il quadro complessivo che ne deriva è allarmante. Come nel caso dei 250 lavoratori della OVER meccanica, storica fabbrica di Verona con  prodotti di eccellenza, che in questi giorni sono stati collocati in CIG a zero ore.

La provincia di Verona, che ha saputo dare una risposta alla crisi utilizzando un numero inferiore di ore di cassa integrazione rispetto alla media del Veneto, ha però alcuni indicatori assolutamente negativi, uno di questi è il tasso di disoccupazione giovanile (dai 15 ai 24 anni). La disoccupazione giovanile in Veneto è cresciuta, negli ultimi anni ad un ritmo doppio rispetto a quella complessiva, a Verona la disoccupazione giovani nell’ultimo anno è esplosa raddoppiando il tasso e passando dall’8,8% del 2008 al 17 %, nel Veneto il tasso di disoccupazione giovanile è al 14,4 %.

La percentuale d’incremento dei licenziamenti in provincia di Verona nei primi mesi di quest’anno  rispetto ai primi mesi del 2010 è stata del 6,7%. Meglio è la media veneta dove per lo stesso periodo i licenziamenti sono diminuiti del -23,9%.

Le crisi d’impresa aperte a Verona sono state 128 nel 2009 e 140 nel 2010 con un incremento del 9,4 % e solo a gennaio 2011 sono state 10. Nel Veneto le cose, da questo punto di vista non sono andate meglio, tant’è che l’incremento delle crisi d’azienda del 2010 rispetto il 2009 è stato del 19,8%.

Nel 2010 le aziende scaligere coinvolte nelle aperture di crisi sono state 140 (43 nella meccanica e 20 nel commercio) e di queste 72 avevano meno di 50 dipendenti. Tutte 140 hanno previsto la mobilità in gran parte per crisi di mercato con oltre 2200 lavoratori coinvolti.

Per quanto riguarda le crisi concluse hanno avuto un incremento del 32,3 % nel 2010 rispetto al 2009, coinvolgendo 205 aziende (83 nella meccanica), di cui 122 sotto i 50 dipendenti, interessando il 35,1 % degli organici aziendali, con oltre 1700 lavoratori in mobilità. Dal punto di vista finanziario l’indebitamento delle imprese in Veneto è aumentato dal 2008 del 3,5%, mentre a Verona è aumentato del 5,9%. Le sofferenze sui debiti del sistema imprenditoriale sono passate in Veneto dal 2,9% del nov.2008 al 5,9% del 2010, mentre a Verona dal 2,4% al 4,6 % (quasi raddoppiato). Inoltre analizzando il trend dei depositi bancari delle famiglie veronesi si rileva un peggioramento: la variazione media dal mese di gennaio a novembre 2008 è stata del 1,1%, nel 2009 del 0,1%, nel 2010 del -1%. “Bisogna considerare che anche i risparmi delle famiglie risentono pesantemente della crisi” afferma Massimo Castellani, segretario generale cisl Verona “l’erosione dei tesoretti familiari continua progressivamente. Non servono particolari esperti finanziari per capire che se continuiamo così sarà una lenta ma progressiva deriva con un’inevitabile riduzione del livello di benessere per la maggior parte delle persone.  Le ricette per uscirne ci sono, sono state dette migliaia di volte e viene la nausea ripeterle, speriamo solo che prima o poi qualcuno si decida di applicarle”.


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