Jobs Act: cosa cambia


È stato pubblicato il 21 marzo, in Gazzetta Ufficiale, il nuovo decreto legge per “favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”. Meglio conosciuto come Jobs act uno dei primi atti legislativi del Governo Renzi. Le novità maggiori arrivano soprattutto per i contratti di lavoro a termine: aumenta, infatti, da 12 a 36 mesi la durata massima del rapporto di lavoro, con la possibilità di proroga fino a 8 volte in tre anni. Per quanto riguarda l’attivazione dei contratti, è previsto che non si possa superare il 20% dell’organico, salvo per le aziende fino a cinque dipendenti (per loro è sempre possibile stipulare un contratto a tempo determinato).

Nuove disposizioni anche in materia di apprendistato: cade l’obbligo di mantenere in azienda una quota di precedenti apprendisti come condizione per l’assunzione di nuovi apprendisti. Le imprese, inoltre, possono beneficiare di un abbassamento del costo della formazione: all’apprendista deve essere corrisposto il 100% delle ore effettivamente prestate e il 35% del monte ore complessivo di formazione.

Il decreto legge, inoltre, incrementa le risorse per i contratti di solidarietà con 15 milioni di euro per il 2014. In Veneto, secondo i dati del Rapporto 2014 di Veneto Lavoro, nel 2013 le assunzioni con contratto a tempo determinato sono state 389.500, con un aumento dell’1,3% rispetto al 2012. In netto calo, invece, i contratti di apprendistato: 28.000 assunzioni (-18,8% sul 2012). Per quanto riguarda i contratti di solidarietà, tra il 2013 e i primi mesi del 2014 risultano attivi 152 contratti. Gli interventi previsti dal decreto riguardano anche le procedure di incontro domanda offerta di lavoro e la “smaterializzazione” del Documento Unico di Regolarità Contributiva (DURC), con lo snellimento degli adempimenti burocratici per le imprese.


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