La salute in fabbrica. Se non pensi, ti ammali!


Si è svolto il 26 novembre il direttivo della Fim di Verona con la presenza di Massimo Valsecchi Direttore del Dipartimento di Prevenzione ULSS 20 di Verona.

Abbiamo affrontato il tema della salute da nuove prospettive.

Partendo da dati oggettivi e da ricerche validate dagli organismi internazionali, Valsecchi ci propone alcune considerazioni che sollecitano nuove iniziative nelle aziende e nella contrattazione di secondo livello.

Assistiamo in questi anni ad una accelerazione molto forte dell’invecchiamento della popolazione. Dato senz’altro positivo ma che comporta vere e proprie rivoluzioni dal punto di vista della sanità pubblica, dei servizi, della previdenza (come ben sappiamo!) Basti pensare che ogni 3 anni si guadagna un anno in più di durata media della vita. Che è tantissimo! Ma ci sono differenze importanti rilevabili in relazione agli stili di vita e alla condizione sociale.

La riforma del sistema pensionistico, con l’allungamento dell’attività lavorativa, impone massima attenzione su come gestire questa trasformazione, che già ci sta addosso, nei luoghi di lavoro, nei prossimi anni. L’invecchiamento della popolazione lavorativa comporterà necessariamente la riorganizzazione dei luoghi di lavoro e della organizzazione del lavoro e la contrattazione deve protagonista di queste trasformazioni.

Seconda questione. Le principali cause di morte sono le malattie cardiovascolari (39,1%) e i tumori (30,2%) Una importante indagine realizzata in Gran Bretagna nel 1998, ha messo in relazione la mortalità cardiovascolare con l’appartenenza ad una specifica classe sociale e ne è derivata l’evidenza che le classi sociali più basse hanno un rischio molto maggiore.

Da ciò deriva la proposta di promuovere interventi preventivi in fabbrica che favoriscano una maggiore consapevolezza sui fattori di rischio promuovendo iniziative che vadano ad incidere ad esempio su:

– Educazione alimentare e qualità del cibo;
– Adesione agli screening oncologici di provata efficacia (pap test, carcinoma mammario, carcinoma colon retto);
– Prevenzione odontoiatrica;
– Smettere di fumare;
– Attività fisica.

In alcune aziende si stanno valutando interventi sperimentali su queste aree attraverso accordi specifici con azienda, medico competente, ulss di riferimento.

Prossimamente vi daremo notizie delle buone pratiche avviate.

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  1. Relazione sanitaria 2011 – Dipartimento prevenzione ulss 20 Verona – http://prevenzione.ulss20.verona.it/relsan.html

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