Veneto la situazione economica e occupazionale è allarmante


Sempre colpa della Cina? Della poca flessibilità dei rapporti di lavoro? O cos’altro?

Nei giorni scorsi la Banca d’Italia ha diffuso l’analisi sulla situazione economica e occupazionale della regione Veneto e i dati riportati sono allarmanti.

La produzione nel Veneto è diminuita, nei primi nove mesi del 2012 del 4,3%, rispetto allo stesso periodo del 2011, a causa del calo degli ordini del mercato interno italiano del 6,9% e dell’export del 0,9%.

La flessione interessa tutti i settori e, in particolare modo, il tessile-abbigliamento che perde il 6,9%, insieme a legno e arredamento che subisce una diminuzione del 7,3%.

In tutti i comparti legati al settore edile il calo è stato ancora più rilevante raggiungendo il meno 8,2%.

Anche nei primi mesi del 2012 il calo più importante ha interessato prevalentemente le imprese più piccole e dipendenti dal mercato interno. Nelle imprese da nove a quarantanove dipendenti il calo produttivo è stato del -5%, a fronte del meno 2% per quello con almeno 250 dipendenti e solo il 50% delle imprese ritiene di chiudere in positivo l’utile di esercizio dell’anno in corso.

Il mercato immobiliare è sempre più in crisi, le compravendite degli immobili sono diminuite del 25,9% nei primi sei mesi dell’anno rispetto allo stesso periodo del 2011, attestatandosi ai valori minimi degli ultimi vent’anni.

Anche il turismo, nella nostra regione ha regiatrato una flessione, nei primi nove mesi del 2012, dell’8,5% per quanto riguarda le presenze nazionali a fronte di un aumento del 2,5% di quelle dall’estero. Nel commercio le vendite al dettaglio sono diminuite del 5,1% rispetto lo stesso periodo del 2012.

Ovviamente il calo produttivo ha avuto pesanti conseguenze sul mercato del lavoro registrando un saldo negativo dal giugno 2011 al giugno 2012 di meno trentamila unitá fra le cessazioni e le assunzioni.

In tutta questa tempesta di crisi, che dura da almeno quattro anni, non si intravedono vie d’uscita e la campagna elettorale sembra più concentrata sulle alleanze che su l’unico vero problema presente in Italia : la mancanza di LAVORO.


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