Le professioni più ricercate da qui al 2015


Le previsioni di occupazione al 2015, stilate dall’Isfol, delineano una ripresa della crescita occupazionale e descrivono una fase di cambiamento della struttura produttiva del paese, con una separazione netta tra settori declinanti e settori in crescita. Un cambiamento strutturale che prosegue nella direzione di una crescita del peso del terziario nell’economia.

Per quanto riguarda le professioni si conferma la tendenza alla polarizzazione, che vede aumentare le professioni ad alto livello di qualifica ( professioni intellettuali e tecniche) e le professioni non qualificate a scapito di quelle a qualifica intermedia (artigiani, operai, conduttori di impianti). Secondo le proiezioni Isfol 2010-2015 oltre i tre quarti delle classi professionali ad alta qualifica (dirigenti, specialisti, tecnici) dovrebbe sperimentare un incremento.

Tra le dieci professioni emergenti figurano sia profili ad elevata qualifica come ingegneri, specialisti nella formazione, tecnici delle attività assicurative e specialisti in scienze giuridiche, sia professioni a qualifica medio- bassa come artigiani, operai, addetti alle pulizie e all’igiene degli edifici e personale non qualificato addetto a servizi di pulizia.

Le prime dieci professioni a maggior crescita occupazionale dovrebbero, secondo i dati Isfol, determinare circa il 70% del totale delle nuove posizioni occupazionali previste per il 2015. Tra queste vi sono lavori a bassa qualifica, come personale addetto ai servizi di igiene e pulizia, professioni a media qualifica come personale di segreteria, esercenti, addetti alla ristorazione, esercenti delle vendite all’ingrosso e personale ad elevata specializzazione come tecnici delle scienze quantitative fisiche e chimiche, tecnici delle attività finanziarie ed assicurative e specialisti in scienze giuridiche.

Tra le professioni in declino prevalgono le classi professionali con qualifica medio-bassa legate all’industria manifatturiera (lavorazione di metalli, tessile e abbigliamento) e all’agricoltura. In particolare, secondo le previsioni Isfol, le maggiori riduzioni dovrebbero riguardare gli operai addetti a macchine di lavorazioni metalliche e per prodotti minerali e i conduttori di impianti per la trasformazione e lavorazione a caldo dei metalli, gli artigiani ed operai specializzati della lavorazione del cuoio, delle pelli e delle calzature ed assimilati e gli allevatori e agricoltori.


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