La Fai Cisl dice NO allo smembramento del dipartimento foreste della regione


La Fai Cisl chiede l’intervento delle amministrazioni locali per scongiurare lo smembramento del dipartimento foreste della regione.

Con una lettera inviata a tutti i sindaci dei territori montani della provincia di Verona, la Fai Cisl, sindacato di rappresentanza dei lavoratori dei servizi forestali e di Veneto Agricoltura, chiede l’intervento delle amministrazioni locali per bloccare il progetto della giunta regionale che intende smembrare in cinque dipartimenti l’attuale dipartimento foreste (già declassato unità di progetto). Fino a pochi anni fa si faceva riferimento ad un unico Assessorato, quello all’Agricoltura, che tramite una unica Direzione gestiva i parchi, la difesa del suolo, la tutela ambientale, l’economia montana, l’antincendio boschivo. Successivamente alcune funzioni sono state messe a capo di un assessorato nuovo, quello all’Ambiente. Ma la Direzione rimaneva sempre unica.

Con la Delibera nr. 67 la Giunta ha deciso di spezzettare la gestione in ben 5 Direzioni: prendono la maiuscola anche Parchi, Difesa del Suolo, Tutela Ambientale, Economia Montana. A governare il tutto si aggiunge ai 4 Assessorati anche la Presidenza della Regione.

“Siamo passati da un unico referente politico ed uno tecnico, a quello di tanti assessori e pochi referenti tecnici per arrivare alla moltiplicazione dei politici e lo spezzatino dei referenti tecnici- commenta Alessandro Anselmi, segretario provinciale della Fai Cisl, sappiamo però dove si vuole andare a finire: affidare tutte le attività operative alle gare di appalto sotto la direzione del Genio Civile”.

I sindacati, unitariamente, contestano questa scelta e gli obiettivi finali. “Ci sono in ballo 850 posti di lavoro dei vari enti che operano nel territorio regionale (forestali, parchi, comunità montane, Veneto Agricoltura) nella manutenzione dell’ambiente e la difesa del suolo. Ma non si tratta solo di questo: stiamo parlando di lavori indispensabili ma che i privati non sono interessati a fare perché non remunerativi. Avremo così un progressivo abbandono del territorio ed il suo degrado in netta controtendenza con gli obiettivi posti dagli stati generali della Lessinia, di qui l’esigenza di coinvolgere le amministrazioni locali”

Le organizzazioni sindacali hanno organizzato per il primo ottobre una giornata di mobilitazione con manifestazione a Venezia per convincere la Giunta ad invertire nettamente la rotta e di mantenere le attività in amministrazione diretta.


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