C‘è il sole, non costa nulla, usiamolo


Nei prossimi giorni in Fiera a Verona prenderà il via la dodicesima edizione di solarexpo.

La manifestazione arriva in un momento in cui l’utilizzo di fonti energetiche rinnovabili sembra essere non solo il futuro, ma l’unica opzione sicura per la salute delle persone e dell’ambiente. Tutti speravamo che, dopo anni di collaudi e di rinnovate tecnologie, le centrali nucleari potessero aver raggiunto quel livello di sicurezza che permettesse all’uomo di conviverci. Il recente disastro accaduto in Giappone ha riportato all’attenzione di tutti, però, la mancanza di una sicurezza assoluta e la violenza devastante che si riversa nell’ambiente con danni incalcolabili. Prima di parlare di energia credo però sia necessario parlare del suo utilizzo, alle volte improprio, alle volte eccessivo, spesso sconsiderato.

L’energia lo sappiamo tutti costa e il suo costo ricade sulle spalle di tutti in termini di esaurimento delle risorse e d’impatto ambientale. Pertanto, un uso eccessivo dell’energia, quando è possibile risparmiarla, deve essere considerato non solo una scelta di sobrietà ma un atto di civiltà nel rispetto degli altri. Se ci capita di aprire le finestre d’inverno con il riscaldamento acceso non è solo un’offesa al nostro portafoglio ma è anche una mancanza di rispetto per l’ambiente e quindi per tutta la collettività. Quando si utilizza un SUW, potendo  viaggiare con un auto che consuma meno, non è solo un problema di spesa al distributore e un atteggiamento irrispettoso nei confronti di quelli che guadagnano mille euro al mese,  ma anche uno spreco per l’ambiente.

Il risparmio energetico passa anche attraverso la costruzione d’immobili con bassa dispersione di calore o termicamente isolati. Nei paesi del nord come in quelli del sud vengono da tempo utilizzati materiali e metodi per ridurre la spesa del riscaldamento o del condizionamento d’estate. La legislazione italiana già impone alcuni vincoli. Sono necessari incentivi fiscali non solo per le ristrutturazioni ma anche per le costruzione di case in bioedilizia, in legno  in aggiunta più stabili e sicure di quelle tradizionali. Dopo aver avviato tutte le azione atte al risparmio energetico è sacrosanto parlare di energia rinnovabile, green economy come la definiscono gli americani. Devono essere scelte convinte e determinate e non affrontate con timidezza o frenate da altri tipi di interessi economici come sembra stia accadendo nel nostro paese. Come sappiamo l’Unione Europea si è posta l’obiettivo, per la fine del decennio, di tagliare le emissioni del 20% rispetto ai livelli del 1990, di coprire con le rinnovabili il 20% dei consumi finali di energia e di ridurre gli stessi del 20% rispetto alle previsioni. Gli impegni su rinnovabili ed emissioni sono legalmente vincolanti e prevedono sanzioni, quello per l’efficienza invece non è obbligatorio. Credo che Verona, per la sua collocazione geografica, per il turismo culturale e ambientale che offre, debba fare una scelta radicale per un’attenzione all’ambiente, alle fonti rinnovabili di energia e alla riduzione dei GAS nocivi.

La volontà di vivere in un ambiente sano non è solo una volontà elitaria, come poteva esserlo qualche decennio fa, è ora sempre più una consapevolezza diffusa e una necessità richiesta dall’ambiente dove si vive e si vuol far crescere i figli. Se poi consideriamo l’impatto economico produttivo che una simile scelta inevitabilmente potrebbe comportare, mi riferisco alle forme di risparmi energetico e alla produzione di energie rinnovabili, credo che continuare testardamente con lo spreco e le fonti minerali sia, non solo inopportuno, ma assolutamente da irresponsabili, per non usare aggettivi peggiori.


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