Aeroporto Catullo


Il piano di risanamento della grave situazione economica e finanziaria, determinata dalle gestioni precedenti all’attuale, incombe su questo polo strategico, di proprietà pubblica del territorio veronese e grava quasi esclusivamente sulle spalle dei 200 lavoratori di Avio Handling (messa in liquidazione): una parte hanno accettato il trasferimento in un’altra azienda di servizi aeroportuali, con conseguente decurtazione delle retribuzioni e modifica delle condizioni lavorative; per 70 di loro, posti in cigs, ad oggi non c’è prospettiva lavorativa.

Cgil Cisl Uil di Verona rivendicano e richiedono da molti mesi l’esigenza di:

Un piano industriale economico e finanziario di risanamento del Catullo (VR e BS) costruire un sistema regionale integrato metropolitano di valenza europea per il trasporto aereo di merci e passeggeri.

In questo quadro riteniamo che si debbano rendere chiare e trasparenti le scelte per ottenere la massima condivisione di tutti gli attori politici e istituzionali.

La strategia politica deve convincere ognuno dei portatori di interessi della nostra Regione della convenienza reciproca della specializzazione scali e dello sviluppo possibile con un’unica offerta regionale.

Fondamentale diventa rendere esplicito il mandato, le condizioni della trattativa, i patti sociali che regolano le convenienze reciproche dei due soggetti –Save Catullo- impegnati nella definizione di valori, attività, patrimoni e prospettive.

Si faccia un efficace piano di rilancio e risanamento del sistema Catullo attraverso uno spostamento equilibrato del baricentro veneto che poggi realmente su due offerte di analoga importanza per i flussi turistici.

Solo questo ci permette di evitare lo spezzatino societario e di recuperare i livelli occupazionali (ricordiamo che ci sono 125 lavoratori in CIGS tra Avio e Catullo e altri in mobilità della cooperativa bagagli) e i conti in positivo del sistema Catullo Spa dopo 6 anni di perdite pesanti.

E’ pertanto fondamentale, come ribadito al tavolo contrattuale, la richiesta di un ulteriore anno di CIGS al fine di accompagnare la discussione la definizione e la concretizzazione del piano di rilancio finalizzandolo al pieno reinserimento lavorativo di tutti i lavoratori interessati.

CGIL CISL e UIL non condividono la posizione espressa dalla direzione aziendale Catullo, pretendono viceversa dal Catullo di impegnarsi e rispettare quanto discusso e concordato al tavolo negoziale che per noi è e rimane l’unico tavolo legittimato a determinare soluzioni che tengono insieme il piano strategico e la salvaguardia occupazionale.


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