Officine Ferroviarie Veronesi: a rischi 345 lavoratori


Ofv è un’azienda storica del tessuto industriale veronese. Nata nel 1901 è diventata una delle più importanti realtà industriali italiane nel campo della progettazione e costruzione di materiale rotabile.

Negli ultimi anni l’azienda si è specializzata principalmente nella produzione di carrozze passeggeri per i treni regionali con particolare attenzione alla progettazione e produzione della costruzione dei telai in ferro e nell’allestimento.

Nel 2011 Ofv ha acquisito un’importante commessa dal gruppo Ansaldo che prevedeva la costruzione di 340 carrozze con un piano industriale di tre anni. A seguito dell’acquisizione è stato potenziato l’organico occupazionale portando tra stabilimenti di Verona e di una succursale a Castelfranco Veneto a 464 gli occupati. Negli stabilimenti di Verona i lavoratori, a fine 2012, erano 350, di cui 162 con contratto di somministrazione.

Ansaldo ha rallentato i pagamenti degli stati di avanzamenti della commessa, creando una sofferenza finanziaria ad Ofv con conseguenti ritardi nei pagamenti degli stipendi e morosità nei confronti dei fornitori.

Il giorno 8 aprile 2013 Ofv chiede istanza di ammissione al concordato preventivo.

Dal giudice ottengono la liberatoria per continuare l’attività con la creazione di tre New.co, i cui CdA sono composti dai referenti Ofv.

Una Newc.co ha il compito di gestire i “servizi” (ordini, acquisti, amministrazione, ecc) le altre la parte produttiva. A Verona la costruzione di carrozze, a Castelfranco Veneto la manutenzione delle carrozze.

Il giudice chiede che l’attività non aggravi ulteriormente la posizione debitoria e dimostri una redditività già dal primo mese.

Inizia una trattativa sindacale ove si arriva a ridurre le retribuzioni anche del 15% per chi passerà nelle new.co.

L’accordo del 17 maggio (allegato) è stato approvato dall’82% dei lavoratori, sottoscritto da tutta la rsu, da fim e Uilm (no dalla fiom). L’accordo prevede, anche, che nel cda delle new.co siano presenti due Uditori in rappresentanza dei lavoratori e una regolamentazione della “partecipazione Organizzativa”.

Ad oggi la situazione è la seguente:

  •  i committenti dei treni (Ansaldo e Treni Italia) confermano le commesse che darebbero lavoro per almeno 18 mesi (120 carrozze);
  •  i fornitori sono disponibili a fornire il materiale per la costruzione delle carrozze;
  •  il giudice ha dato l’ok dopo aver valutato il piano industriale e finanziario;
  •  le banche sconterebbero le fattura per anticipare liquidità;

Problema?

Il CS delle new.co è di 2.500€!!!!!!!!!, non ritenuto sufficiente dalle banche per le operazioni di credito. Le stesse chiedono una garanzia di circa 2 milioni di euro. Questo aspetto lo abbiamo conosciuto ad accordo firmato:

L’accordo è stato firmato con questi affidamenti :

  1. l’accordo avrebbe permesso l’immediata ripartenza delle new.co;
  2. la sede di Castelfranco e Verona sono entrambe strategiche per il futuro delle new.co

Oggi ad un mese dalla firma dell’accordo nulla è partito. Mancano, ci dicono, circa 1 milione di euro.

Quando pensano di ripartire? Lo sforzo i lavoratori lo hanno fatto aspettiamo quello della famiglia Biasi


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