“Welfare e previdenza: quale futuro?”   


«E’ mancato il coraggio di dire ai giovani la verità sul loro futuro pensionistico…», «Abbiamo ipocritamente creato per anni una cultura che fa sembrare il lavoro manuale una fonte di vergogna…», «Donne e giovani sono la chiave per una svolta, ma servono nuovi interventi legislativi…», «Un gesto di iniquità la riforma Amato-Dini…», «Bilateralità: un impegno da sostanziare…»: sono solo alcune battute parziali del condensato di provocazioni, proposte e riflessioni emerse dagli interventi di Marina Salomon, imprenditrice, Nicola Sartor, docente di scienze delle finanze all’Università degli Studi di Verona, Giuliano Cazzola, vice-presidente della Commissione lavoro alla Camera dei deputati, Arturo Alberti, presidente Api Verona, e Bruno Silvestrin, presidente del Fondo pensione solidarietà veneto. Stralci del proficuo incontro sul tema “Welfare e previdenza: quale futuro?” organizzato da Cisl Verona, del quale si offre un contributo filmato.

L’evento, introdotto dal segretario generale di Cisl Verona, Massimo Castellani, ha messo in luce una questione cruciale per la sostenibilità sociale del nostro Paese: quella del futuro pensionistico che, per quanto sembri lontano ai giovani, dovrebbe essere immediatamente oggetto di discussione e revisioni, per evitare il caos tra pochi decenni. Nel quadro della questione si è posto l’accento sulla funzione dei contributi complementari, con l’intervento del presidente del Fondo pensione solidarietà Veneto Bruno Silvestrin, già partner di Cisl Verona. Così ieri, 14 marzo, presso l’auditoroum dell’Ater di Verona in Piazza Pozza, si è fatto un punto importante, o meglio, si è rivitalizzato un discorso sul quale ognuno di noi è chiamato a riflettere.


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