L'area Marangona: sviluppo per Verona


Verona è importante per l’Arena e la lirica che ogni estate ci delizia, per il clima mite del lago e dei monti che le fanno da cornice, ma è importante e bella perché nei secoli sono state fatte delle scelte per lo sviluppo economico e per il bene comune della città. Con il consorzio ZAI, infatti, è stata fatta una scelta intelligente che ha saputo orientare l’economia da agricola a industriale e artigianale. espropriando 4 milioni di metri quadrati di terreno agricolo per destinarlo, con prezzi vantaggiosi, a imprenditori che intendevano avviare attività manifatturiere, creare occupazione e quindi sviluppo. Da li il via all’Interporto Quadrante Europa il quale sfruttando la felice collocazione di Verona all’incrocio delle due linee, NORD SUD (Brennero, Modena) e OVEST EST (Milano, Venezia) ha sviluppato un’azione di logistica che in questo periodo di crisi non ha conosciuto flessioni di attività, ma anzi incremento delle merci. Altrettanto bisognerebbe fare con un’area di circa 1 milione di metri quadrati che prende il nome di “La Marangona” che periodicamente ritorna alla ribalta della cronaca per una serie di espropri avvenuti da parte del consorzio ZAI nei confronti dei proprietari, coltivatori diretti. Credo sia del tutto evidente che un’azione di esproprio, per chi la subisce, non è piacevole. Credo che siano altrettanto evidenti i motivi che hanno indotto il Consorzio Zai ad esercitare un ruolo peraltro previsto  dalla legge. L’area della Marangona permetterebbe lo sviluppo non solo delle attività logistiche nell’interscambio delle merci, non dimentichiamo la realistica prospettiva dell’incrocio del corridoio 1 con il corridoio 5 che collegheranno gli estremi geografici dell’Europa, da Lisbona a Kiev e da Berlino a Palermo ma consentirebbe anche l’insediamento di quelle attività innovative, di ricerca e manifatturiere di cui tanto questa nostro Paese e città necessità per poter competere sul mercato globale. Perché non proporre di dare l’area della Marangona ad un prezzo agevolato a quelle imprese che presentino progetti innovativi per produzione ad alto valore aggiunto e che creino occupazione? Niente di nuovo, ma si continuerebbe a tracciare il solco dove avevano iniziato i fondatori del Consorzio ZAI. Tutti consapevoli che l’azione scontenterà i proprietari dei terreni agricoli ma darà, anche a loro, un futuro di sviluppo produttivo e economico al quale anche i loro figli potrebbero trarne  vantaggi. E sicuramente ne trarrà vantaggio Verona e la sua comunità.


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