Gardaland una luce di speranza


Nei giorni scorsi si è svolta l’assemblea dei lavoratori Gardaland nella quale si è ragionato sul percorso condiviso con la Direzione in un precedente incontro presso la sede di Confindustria.

Gardaland aveva aperto una procedura di mobilità per licenziare 63 dipendenti fissi, ora l’’azienda ha accetto l’impostazione sindacale, fortemente sollecitata dalla CISL sin dalle prime battute, di governare la complicata vertenza utilizzando tutti gli ammortizzatori sociali disponibili prima di arrivare al licenziamento dei lavoratori. In questo senso da lunedì, 37 lavoratori sono stati posti in cassa integrazione in deroga.

Ovviamente la cassa integrazione non è di per se risolutiva e non è nemmeno uno strumento indolore, ma consente di guadagnare tempo e non licenziare e permette di ricercare ogni soluzione atte ad evitare il forzata uscita del personale dichiarato in esubero.

Attualmente le iniziative che si stanno esplorando, ricercando sempre il consenso dei lavoratori interessati, sono diverse: uscita volontaria incentivata economicamente, passaggio in altra società alle stesse condizioni economico-normative, proposte di stagionalizzare il proprio contratto di lavoro.

Anche quest’ultima ipotesi che potrebbe apparire assolutamente penalizzante, al pari dell’uscita seppur incentivata, lo diventa solo parzialmente (considerato che in alternativa alla possibile perdita del posto di lavoro) per le caratteristiche di quest’azienda dove il lavoro stagionale può protrarsi anche per circa nove mesi.

Con l’azienda si dovrà continuare a ragionare per ridurre al minimo le persone che dovranno essere interessate dal percorso di ridimensionamento. Stiamo insistendo affinché, anche diverse soluzioni organizzative consentano di recuperare posizioni.

Per la CISL l’occupazione, soprattutto in questo periodo di forte crisi è un elemento fondamentale. I livelli occupazionali di una grande azienda come Gardaland vanno difesi sempre. Sembra una contraddizione: uscita di personale e difesa dei livelli occupazionali.

Gardaland si deve quindi impegnare con il sindacato a garantendo un impianto organizzativo di prospettiva che si regga ancora su un forte nucleo di personale stabile affiancato da personale stagionale quando Gardaland entra in piena attività, sviluppando inoltre una politica di investimento per rimanere il principale parco di divertimento italiano.

Preoccupa il fatto che Gardaland è una società del gruppo MERLIN ENTERTAINMENTS una multinazionale del divertimento inglese. Ciò significa che le decisioni possono essere governate all’esterno e da logiche che non stanno tutte dentro la stessa Gardaland a maggior ragione il sindacato deve esercitare un ruolo “vigile” e di contrattazione.

L a CISL ritiene che i processi vanno sempre governati, i lavoratori di fronte alle difficoltà non vanno mai lasciati soli e vanno aiutati. Per fare ciò è necessario che tutti si assumano le proprie responsabilità.


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