Fatto il Governo si facciano le riforme


Il Governo Monti ha giurato davanti al Presidente Napolitano fedeltà  alla Costituzione e sembra si stiano finalmente abbassando i toni del confronto ormai esausti per i livelli raggiunti.

L’auspicio di tutti, almeno di quelli di buon senso, è che la politica si prenda il tempo necessario per rigenerare le proprie forze e non decida di scendere in campo troppo presto. Tutti ci aspettiamo dal nuovo governo misure per far ripartire l’economia italiana, condizioni che portino le imprese ad investire e ad assumere i numerosi cittadini che hanno perso il posto di lavoro a causa della crisi. Ci aspettiamo che il governo Monti crei condizioni necessarie perché le imprese straniere vedano le convenienze di investire in Italia. Ci aspettiamo dal governo Monti le riforme necessarie per obbligare le banche a riprendere il loro ruolo di supporto dell’economia vera, produttiva, quella che crea ricchezza e non l’economia effimera della finanza che ci stava distruggendo.

Da questo Governo ci aspettiamo una riforma che riesca ad eliminare l’evasione fiscale e far pagare le imposte non solo ai lavoratori e ai pensionati ma a tutti in proporzione ai loro redditi, cosi come recita la carta costituzionale. Dal Governo Monti ci aspettiamo una riforma del mercato del lavoro nel quale i giovani possano lavorare con rapporti di lavoro regolari e stabili, accompagnati da una formazione professionale permanente per rimanere aggiornati alle continue evoluzioni dello sviluppo tecnico. Ci aspettiamo che la scuola sia considerata non una spesa, ma un investimento sul futuro del paese e che sia soprattutto attenta alla qualità  dell’istruzione, della cultura e della coscienza civica. Dal Governo Monti ci aspettiamo che la corruzione non sia l’elemento per decidere la realizzazione di un’opera pubblica ma che le opere pubbliche servano, come nei paesi amministrati bene, a facilitare la libera iniziativa privata, come per esempio il completamento dei corridoi 5 e 1 che tanto aiuterebbero anche l’economia della nostra Verona. Se poi, dato che ci sono i tecnici al governo, si completasse in tempi Europei, la Salerno Reggio Calabria smetteremo di essere ridicoli con il mondo.

Il tutto, ovviamente, dovrà  essere fatto con la dovuta e non rinunciabile attenzione all’impatto ambientale. Guai a noi se pensassimo che la ripresa economica possa avvenire prescindendo dall’ambiente, lo abbiamo già  fatto alcuni decenni fa e ne stiamo ancora pagando le conseguenze sanitarie, ambientali ed etiche. Sono tante le cose che dovrà  fare il governo prima di ripassare la mano a un governo politico e le dovrà  fare non tanto perché lo ha chiesto la BCE ma perché da più di un decennio l’Italia è ferma ai box mentre gli altri continuano a correre e rimanere fermi equivale a retrocedere.

Non per amore di polemica ma da ultimo vorrei chiedere al Prof. Monti di tenere bene sott’occhio il ministro Corrado Passera, ex ad di Banca Intesa, perché le banche negli ultimi tempi non hanno brillato di particolare attenzione al bene comune; inoltre ricordargli che se non trovasse il tempo per intervenire sulle pensioni, non c’è da preoccuparsi, l’INPS ha annunciato che i conti sono già  in equilibrio.


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