Congedo di maternità, paternità e parentale

Congedo di maternità

Cos’è

E’ un periodo durante il quale è vietato adibire al lavoro le donne:

  • durante i 2 mesi precedenti la data presunta del parto (salvo flessibilità)
  • qualora il parto avvenga oltre tale data, per il periodo intercorrente la data presunta e la data effettiva del parto
  • durante i 3 mesi dopo il parto (salvo flessibilità)
  • durante gli ulteriori giorni non goduti prima del parto, qualora il parto stesso avvenga in data anticipata rispetto a quella presunta (i giorni non goduti sono aggiunti al periodo di congedo di maternità dopo il parto)
La flessibilità del congedo di maternità

Ferma restando la durata complessiva del congedo di maternità (che può superare anche i 5 mesi, se il parto è successivo alla data presunta), le lavoratrici hanno la facoltà di astenersi dal lavoro a partire dal mese precedente la data presunta del parto e nei 4 mesi successivi al giorno del parto, a condizione che il medico specialista del Servizio sanitario nazionale, o con esso convenzionato, e il medico competente ai fini della prevenzione e tutela della salute nei luoghi di lavoro, attestino (nel corso del 7° mese di gravidanza) che tale opzione non arreca pregiudizio alla salute della gestante e del nascituro.

A chi puoi chiedere informazioni

Patronato Inas Cisl – servizio gratuito

E-mail: verona@inas.it

Congedo di paternità

Cos’è

Il padre lavoratore ha diritto di astenersi dal lavoro per tutta la durata del congedo di maternità o per la residua parte che sarebbe spettata alla lavoratrice in casi di:

  • morte o grave infermità della madre
  • abbandono del figlio da parte della madre
  • affidamento esclusivo del bambino al padre

Il padre è inoltre obbligato ad astenersi dal lavoro per due giorni, entro i primi cinque mesi dalla nascita del figlio. Il padre ha facoltà di astenersi dal lavoro per ulteriori due giorni, anche continuativi, in sostituzione al congedo di maternità della madre, previo accordo tra i genitori (trattamento economico pari al 100% della retribuzione).

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Congedo parentale

Cos’è

Nei primi 12 anni di vita del bambino, ciascun genitore è titolare di un diritto a sospendere la prestazione lavorativa.

Il diritto al congedo parentale viene esplicitamente riconosciuto per ogni bambino. Ne consegue che, in caso di parto plurimo, la durata del congedo spettante a ciascun genitore viene determinata in base al numero dei bambini nati.
Il congedo dei genitori non può eccedere, per ogni bambino, il limite complessivo di 11 mesi.

Nell’ambito del predetto limite complessivo di 11 mesi, il diritto di astenersi dal lavoro (limite individuale) compete:

  • alla madre lavoratrice, trascorso il periodo di congedo di maternità, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 6 mesi
  • al padre lavoratore, dalla nascita del figlio, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 7 mesi
  • nel caso vi sia un solo genitore, per un periodo continuativo o frazionato non superiore a 10 mesi

Il congedo può essere richiesto dai genitori anche contemporaneamente ed il padre può assentarsi fin dalla nascita del figlio. I periodi di congedo, non utilizzati da uno dei due genitori, non possono essere utilizzati dall’altro. Il congedo parentale del padre è compatibile contestualmente all’utilizzo da parte della madre dei riposi giornalieri e non viceversa.

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