Ccn come strumento di credibilità del Paese


Il contratto nazionale deve essere sempre più uno strumento di normazione quadro, centrarsi sugli istituti di carattere generale e sviluppare gli elementi di solidarietà che devono assicurare tutele omogenee come i minimi salariali e le forme di welfare contrattuale.

Un sistema di relazioni industriali moderno, orientato alla partecipazione attraverso la trasparenza e la capacità di individuare obiettivi comuni, è un fattore di credibilità per il Paese nonché lo strumento attraverso il quale recuperare quella capacità di attrazione di investimenti di cui abbiamo tanto bisogno.

Con gli accordi sul nuovo modello contrattuale e l’accordo tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria del 21 settembre 2011 l’Italia si colloca un passo avanti rispetto a molti altri Paesi europei in cui la contrattazione è stata limitata o addirittura azzerata.

Da noi invece non soltanto è stata difesa, con la significativa eccezione del settore pubblico, ma addirittura promossa ed incentivata. Per interpretare al meglio questo potenziale di innovazione contrattuale bisogna creare una nuova cultura nel sindacato e, più in generale, in tutti gli attori delle relazioni industriali.

Rinnovamento culturale e adeguamento delle competenze sono un terreno di lavoro su cui la Cisl è fortemente e concretamente impegnata anche con la messa in campo di nuovi strumenti di supporto per i nostri contrattualisti a partire da un’attività formativa dedicata, dall’attivazione di un nostro osservatorio sulla contrattazione di secondo livello e di una banca dati delle imprese.

Sintesi dell’intervento di Uliano Stendardi coordinatore politiche contrattuali industria e artigianato Cisl.


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