Legge di bilancio 2018, buone notizie per la previdenza complementare


Innalzate le soglie di reddito per ottenere gli 80 euro

Dal 1° gennaio 2018 le soglie di reddito complessivo per avere diritto al bonus passano da 24.000 a 24.600 euro  e da 26.000 a 26.600 euro.

Sono valori da tenere presenti per una programmazione accurata della propria contribuzione previdenziale: il versamento alla previdenza complementare, effettuato per il tramite della busta paga, consente di abbattere il reddito e quindi spesso si riesce ad accedere al bonus.

RITA 2.0: meno vincoli, meno anni, meno tasse

RITA (Rendita Integrativa Temporanea Anticipata) termina il suo periodo di sperimentazione e le nuove norme ne migliorano alcuni aspetti: per richiederla basterà aver cessato l’attività lavorativa e possedere almeno 20 anni di contributi al regime pubblico di appartenenza. Inoltre, non sarà più richiesto il possesso dei requisiti per l’APE volontaria, occorrerà avere almeno 61 anni e 7 mesi (contro i 63 anni previsti in precedenza), ossia raggiungere, entro i 5 anni successivi, l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia (66 anni e 7 mesi). Dal 2019, il requisito salirà a 62 anni per effetto dell’adeguamento della pensione di vecchiaia (67 anni, + 5 mesi aggiuntivi).

La nuova norma disciplina anche la cosiddetta prestazione anticipata: chi fosse inoccupato da più di 24 mesi e nei 10 anni successivi raggiungesse l’età anagrafica per la pensione di vecchiaia, potrà chiedere la rendita temporanea che verrebbe erogata dai 56 anni e 7 mesi di età , dopo i 2 anni di inoccupazione. Dal 2019, il requisito si passerà a 57 anni per effetto dell’adeguamento della pensione di vecchiaia (67 anni, + 5 mesi aggiuntivi).

La RITA 2.0 si articola quindi in due sottospecie: quella prevista dalla Legge di bilancio 2017 (resa indipendente dall’“APE” e con requisito anagrafico ridotto) e quest’ultima opzione.

C’è anche il vantaggio fiscale, perchè la parte imponibile tempo per tempo maturata, sarà integralmente tassata applicando un’aliquota del 15% ridotta dello 0,3% per ogni anno d’iscrizione ai fondi successivo al 15° (fino ad un minimo del 9%).

Per maggiori informazioni, contatta Solidarietà Veneto.


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