Denunciamo l'emergenza scuola


Cisl Verona e la sua categoria Cisl Scuola Verona denunciano l’emergenza scolastica. L’anno scolastico è iniziato con le rassicurazioni del Ministro sul perfetto funzionamento di tutta la macchina, ma la realtà che tutti possiamo constatare, utenza, personale docente, personale ATA è quella di un servizio scolastico che, anche nella nostra Provincia, va sempre più deteriorandosi nella qualità e quantità.

Le classi sono sempre più numerose, funzionano ormai normalmente con 25/30 alunni, dalla scuola primaria alla secondaria di secondo grado, con punte che vanno fino ai 40 alunni nei corsi serali degli istituti professionali, dove non è stato concesso lo sdoppiamento degli stessi perché le nuove norme non lo consentono. E’ facile prevedere che tutto questo avrà delle ripercussioni sull’efficacia della didattica e sul numero delle ripetenze.

Le scuole primarie, penalizzate dall’ulteriore taglio di organico di 123 posti, si stanno rassegnando a non poter più far fronte allo stesso impegno di funzionamento orario e vanno verso la “normalizzazione” del maestro unico con un corollario di insegnanti “tappa-buchi”. I posti docente assegnati tengono infatti conto di un funzionamento a 27 ore settimanali di lezione contro le 30 ore settimanali richieste dalla maggior parte delle famiglie veronesi. Spetterà a quest’ultime adattarsi alla nuova situazione.

La riconduzione delle ore di lezione a 60 minuti, in tutte le scuole di 2° grado, senza tener conto dell’organizzazione dei trasporti, ha provocato enormi disagi per gli alunni che si spostano con i mezzi pubblici per recarsi negli istituti superiori.

Le scuole secondarie di 2° grado hanno iniziato in questo anno scolastico (2010/2011), la cura dimagrante di orario e di organico, sacrificando in particolare gli insegnamenti di indirizzo. Le incertezze di una riforma varata in prossimità del consueto periodo previsto per le iscrizioni, la conseguente impossibilità di un puntuale orientamento all’utenza, hanno intanto fatto registrare una diminuzione della scelta degli indirizzi tecnici e professionali, di fatto i più penalizzati dalla riforma, mentre le aziende richiedono proprio le professionalità formate da questi indirizzi.

Continua a calare l’organico:

Anno scolastico 2009/2010 Anno scolastico 2010/2011 Totale
Docenti -266 -277 -543
Personale non docente (Ata) -188 -153 -341
Totale -454 -430 -884

Continua a crescere il numero di alunni: +1.303 alunni rispetto allo scorso anno scolastcio che richiederebbero 52 classi aggiuntive (25 alunni per classe) al contrario sono 14 in meno.

Gli effetti di una politica di risparmio hanno un’importante ricaduta sul personale supplente creando sul nostro territorio una vera emergenza, solo in parte compensata da pensionamenti o trasferimenti verso altre province. Le supplenze assegnate quest’anno hanno subito un calo di circa 153 nomine per il personale docente e di circa 170 nomine per il personale ATA. Assistiamo oggi, pertanto, ad un aumento della precarizzazione del personale scolastico a causa del mancato turnover (pensionamenti – immissioni in ruolo) aggravando ulteriormente la qualità del servizio, oltre che della vita dei lavoratori della scuola.

L’insufficienza e l’incertezza delle risorse economiche a disposizione delle scuole, a fronte della necessità di assegnare alle stesse i finanziamenti in tempo reale rispetto agli impegni di spesa assunti per evitare deficit di liquidità già sopportato nel precedente anno scolastico.

La Cisl e la Cisl Scuola ritengono che tale situazione non rappresenti una razionalizzazione del servizio pubblico, come viene presentata dal Governo, ma un grave impoverimento della scuola che avrà alla lunga conseguenze anche di carattere economico, in un momento in cui per far fronte alla crisi che investe anche il nostro sistema produttivo, bisognerebbe guardare al futuro investendo di più in istruzione e formazione di qualità, come hanno già deciso altri paesi dell’Unione Europea.

[ denuncia pubblicata anche su il quotidiano L’Arena – scarica PDF ]


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