Accordo alla Riello


Comunicato stampa

Accordo alla Riello: gli esuberi passano da 71 a 35

La Fiom non riconosce l’esito positivo del Referendum e non firma

Stamani nella sede di Confindustria di Verona è stato siglato l’accordo quadro tra Rsu, Fim-Cisl e Direzione aziendale, dopo che i 430 lavoratori mercoledì scorso hanno approvato l’ipotesi d’accordo con 81% di si.

“La trattativa è durata 75 giorni, dal 22 gennaio scorso quando la Riello ci aveva comunicato, con l’apertura della procedura di Mobilità, l’esubero di 71 dipendenti. – spiega di Massimiliano Nobis, segretario regionale della Fim Cisl- Una trattativa complessa in quanto si è discusso anche del recupero delle parti economiche disdettate dall’azienda per un valore complessivo per dipendente di €6.000 annui e di flessibilità.”

L’accordo vede gli esuberi annunciati scendere dagli iniziali 71 agli attuali 35, in ragione dei sacrifici richiesti ai lavoratori in termini di flessibilità e di retribuzione salariale.
“L’accordo prevede – continua Nobis – il recupero di circa cinquemila euro, confermando la parte alta della busta paga, che include il premio di produzione e di efficienza (per quattromila euro), oltre al premio preferiale, che verrà però ridotto. La conferma di queste parti retributive è un risultato importante perché possono condizionare positivamente le trattativa in corso in Ferroli e Sime. Infatti anche in queste due aziende c’è stata la disdetta unilaterale delle parti economiche contrattate a livello aziendale.”

E’ stato definito un pacchetto di 128 ore annuali di flessibilità, concentrate nel periodo estivo e il sabato.

Sono stati, infine, confermati i due anni di cassa integrazione straordinaria, durante i quali l’azienda attiverà percorsi di riqualificazione del personale: nel frattempo verrà aperta la mobilità volontaria con incentivi all’esodo per chi deciderà di lasciare l’azienda. «I lavoratori hanno dato prova di responsabilità su scelte difficili a livello salariale e di flessibilità», sottolinea Nobis, segretario regionale della Fim Cisl. «Ci aspettiamo ora che l’azienda porti avanti gli investimenti annunciati, pari a otto milioni nei prossimi due anni sul sito di Legnago e confermi la disponibilità a percorre sinergie territoriale per rianimare il settore Termomeccanico della Provincia di Verona».
L’intesa non è stata però sottoscritta dalla Fiom Cgil . “ Una scelta –commenta Nobis- che certifica come la Fiom non si stia più riconoscendo in un Organizzazione Sindacale di rappresentanza dei lavoratori e di rispetto delle loro scelte, ma si richiami sempre più ad un Movimento Sindacale dove, in questa vertenza, principi di bandiera hanno sovrastato l’esito del referendum dei 430 dipendenti Riello che con l’81% di si hanno approvato i contenuti dell’accordo siglato”.

Massimiliano Nobis


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